Campagna per il Diritto alla riparazione in Europa
Il piano d’azione della Commissione europea per l’economia circolare, adottato nel marzo 2020, si è proposto di affrontare l’intero ciclo di vita dei prodotti e affrontare la loro obsolescenza prematura, in particolare promuovendo il diritto alla riparazione per i prodotti ICT.Oltre ai telefoni cellulari, ai computer portatili e ai tablet, la Commissione aveva giustamente identificato le stampanti come un prodotto particolarmente dispendioso, e si era impegnata ad affrontarle con un apposito strumento normativo “a meno che il settore non raggiunga un ambizioso accordo volontario” entro settembre 2020.

Quasi un anno dopo, le discussioni sull’accordo volontario non hanno prodotto alcun risultato tangibile.
Gli approcci volontari chiaramente non funzionano. Abbiamo bisogno di una forte azione normativa ora.
Chloé Mikolajczak, attivista della campagna Right to Repair
Le stampanti sono uno degli esempi più iconici di obsolescenza prematura e alcuni dei prodotti meno riparabili portati agli eventi di riparazione della comunità. Secondo i dati della Open Repair Alliance, solo il 37% delle stampanti viene riparato agli eventi, mentre il 33% è considerato a fine vita.
Nel frattempo, le cartucce delle stampanti sono una delle principali fonti di proliferazione incontrollata di rifiuti elettronici nell’UE. 100.000 tonnellate di rifiuti elettronici vengono create ogni anno nell’UE a causa del limitato riutilizzo e rigenerazione delle cartucce, suggerisce l’analisi dei dati di un rapporto per la Commissione europea nel 2019.
Chiediamo quindi alla Commissione di rifiutare l’accordo volontario e di iniziare a lavorare immediatamente su requisiti obbligatori che affrontino sia la durata e la riparabilità delle stampanti che la riutilizzabilità delle cartucce.